SETTEMBRE

LE AURORE DI GIOVE

Molto probabilmente molti, per non dire tutti, gli appassionati di astronomia non si sono persi le spettacolari 
immagini  di Giove che la sonda Juno ha inviato sulla Terra.




                                                                                                                                                                         
                                                                                                                                                                         juno in avvicinamento a Giove 

Queste sono state scattate da una distanza di appena 4200 kilometri dalla superficie del pianeta gigante, cosa mai avvenuta prima d’ora.
Vale la pena ricordare che a bordo della sonda ci sono delle sofisticatissime apparecchiature realizzate in Italia: 
il jiram che studierà la dinamica e la chimica delle aurore nel vicino infrarosso, e KaT il cui compito consisterà 
nell’analisi della struttura del pianeta e mappare il campo di gravità.
 Le prime immagini analizzate mostrano che ai poli esistono delle aree calde e fredde mai osservate prima.
Ma lo spettacolo più affascinante è senza dubbio dato dalle aurore polari.

La piccola sonda è stata lanciata il 5 agosto 2011 da Cape Canaveral, il fly-by sulla Terra del 2013 ha fornito la spinta
 gravitazionale necessaria per raggiungere Giove, obiettivo raggiunto con successo il 5 luglio 2016.
Resterà in orbita attorno al pianeta gigante fino al 2018, poi si getterà all’interno della sua spessa atmosfera per svelarcene i segreti.


LA SCOPERTA DI NETTUNO


Nettuno è l’ottavo pianeta del Sistema Solare e sebbene la sua massa lo collochi al terzo posto per dimensioni 
dietro Giove e Saturno, non è osservabile ad occhio nudo dalla Terra proprio a causa della sua grande distanza. 
E’ stato individuato grazie a calcoli matematici per spiegare alcune anomalie del moto di Urano che avevano indotto 
gli scienziati della prima metà del XIX secolo a credere che vi fosse un pianeta esterno ad influenzarlo. Se questo si fosse 
rivelato esatto avrebbe significato il trionfo della legge di gravitazione universale formulata da Isaac Newton.










Il matematico inglese John Couch Adams teorizzò parametri orbitali e massa di questo ipotetico pianeta e la stessa cosa, 
ma in modo del tutto indipendente, fece il collega francese Urban Le Verrier. Entrambi ottennero dati del tutto simili e 
questo indusse l’astronomo reale inglese George Airy a cercare con una certa urgenza tale corpo celeste fornendo
 al suo gruppo di lavoro sei soluzioni che non portarono a niente perché le osservazioni furono fatte nella parte sbagliata del cielo. 
Le Verrier non sapeva che dall’altra parte della Manica avevano intrapreso la ricerca del pianeta proprio grazie alla 
pubblicazione del suo lavoro che aveva dato credito ai calcoli di Adams che fino ad allora non avevano
 riscosso grande considerazione e, non avendo ottenuto grandi riscontri in patria, inviò il frutto dei suoi calcoli all’astronomo 
tedesco Johann Galle. Questi ricevette la lettera il 23 settembre 1846 e si mise subito alla ricerca del pianeta seguendo le precise 
indicazioni di Le Verrier. I suoi sforzi vennero premiati rapidamente perché individuò quello che sarà battezzato 
Nettuno poco dopo la mezzanotte a meno di un grado di distanza da quanto indicato dal matematico francese. 
Un gradissimo contributo alla scoperta fu dato dall’assistente di Galle, lo studente Heinrich Louis d’Arrest, 
che confrontava le mappe stellari aggiornate.

                                                                                         L’osservatorio do Berlino in cui venne scoperto Nettuno

Fu utilizzato il telescopio rifrattore acromatico di 24.4 cm con montatura equatoriale del Nuovo Osservatorio di Berlino, 
oggi esposto al Deutsches Museum di Monaco di Baviera. A seguito della scoperta emerse che già il gruppo di lavoro di
 Adams aveva osservato Nettuno  l’8 e il 12 agosto senza però riconoscerlo. Nacque così un’accesa disputa sulla paternità 
della scoperta mai del tutto placata, ad ogni modo si ritengono sia Le Verrier che Adams gli scopritori di Nettuno, senza 
ovviamente dimenticare Galle che lo ha individuato assieme a d’Arrest.
Vale la pena ricordare che molti astronomi avevano osservato Nettuno senza riconoscerlo come pianeta, 
fra questi Galileo Galilei nel 1613, Jerome Lalande nel 1795 e William Herschel nel 1830.






Nettuno e la sua luna Tritone ripresi dalla Voyager2 nel 1989